Nel 1877, in contrada San Massimo, venne recuperato un pavimento a
mosaico d’epoca romana, andato purtroppo disperso sul mercato antiquario. In
contrada Cisterna, non lontano dalla chiesa di Santa Maria della Sanità,
troviamo delle strutture murarie romane pertinenti a un impianto idrico. Del
resto, lo stesso toponimo Ortezzano è un prediale romano, derivato dal nome
dell’antico proprietario del fondo, unito al suffisso aggettivamente -anus.
Nell’840, tra i beni
confermati all’abbazia di Farfa dall’imperatore Lotario, è attestato un portum in Aso, probabilmente costruito
nei pressi dell’attuale ponte sull’Aso, dov’era un guado per il trasbordo delle
merci.
Nell’elenco dei
censuari dell’abbazia farfense di Santa Vittoria in Matenano, redatto alla fine
del xii secolo, compaiono gli
abitanti di Orteczanum, rimasto sotto
il dominio benedettino non oltre il 1355, quando era annoverato tra i castelli
di Fermo, città che lo controllava tramite un vicario del podestà fermano. Il
funzionario, che peraltro poteva eleggere un proprio sostituto, restava in
carica un anno.
Nel 1415 i Malatesta, allora
in guerra con il signore di Fermo Ludovico Migliorati, prendevano Ortezzano,
ritornato ai Fermani l’anno dopo.
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