venerdì 31 gennaio 2014

Breve storia di Monterubbiano

Il territorio comunale era abitato fin dall’Età del Ferro, com’è attestato dal ritrovamento di manufatti litici. Resti di una villa rustica romana vennero riconosciuti nel 1898 in contrada San Gregorio.  
Stando a una tradizione (senza nessun fondamento), dov'e adesso Monterubbiano, i Romani avevano fondato la città di Urbs Urbana. Per l’abate Giuseppe Colucci il nome della cittadina deriva dalla "robbia" (latino rubia)  “erba utilissima e di gran commercio nei tempi antichi e da questa singolarità si ha guadagnato il nome di Monte Rubbiano”. 
Dal xiii secolo la cittadina era un comune, retto da un podestà: un magistrato forestiero, la cui carica durava per un breve periodo. Per le questioni più importanti era convocato un Consiglio generale. In quel periodo è attestata a Monterubbiano la presenza di una comunità ebraica. Il ghetto era nell'attuale via Garibaldi.
Nel 1221 papa Gregorio IX tolse all'Episcopato fermano ogni giurisdizione che aveva avuto sulla cittadina, passata sotto la diretta soggezione della Santa Sede. Nel 1255 Monterubbiano accettò il protettorato di Fermo. Da lì in poi il podestà della cittadina venne scelto tra i cittadini fermani.
Dagli inizi del xiv secolo alle classi aristocratiche che avevano fino allora detenuto il potere sul comune, erano andate affiancandosi quelle borghesi, rappresentate nel comune da priori. 
Nel 1379 Brancuccio, appartenente a una delle più importanti famiglie della cittadina, ottenne da Fermo il vicariato sulla cittadina. Nel 1412, i Malatesta, allora in guerra con il signore di Fermo Ludovico Migliorati, al quale nel 1409 papa Alessandro V aveva ceduto il vicariato su Monterubbiano, prendevano la cittadina, recuperata dai Fermani due anni dopo.
Nel 1586 papa Sisto V aggregò Monterubbiano al Presidato di Montalto. Nel 1574 vennero stampati ad Ancona gli Statuta seu leges municipales magnificae terrae, et hominum Montis Rubiani, nunc primum omni correctione impressa. I nuovi Statuti comunali, nei quali era istituita l’ereditarietà delle cariche, diedero al comune una forma di governo aristocratico.

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