lunedì 20 gennaio 2014

Breve storia di Monte Rinaldo

Nel 1957, in località La Cuma, venne rinvenuto un tratto di pavimento a mosaico. Le campagne di scavo del 1958-62, individuarono un santuario di età tardo-repubblicana (secoli ii-i a.C.), caduto in disuso in seguito a dissesti geologici, sul quale vennero poi edificate altre strutture pertinenti a una villa rustica. Bloccati gli scavi nel 1962, nei due anni successivi venne ricostruito in parte il colonnato.
Non sappiamo a quale città apparteneva il santuario, dove era praticato un culto di tipo salutare legato all’acqua. Il porticato è a due navate, con duplice fila di colonne. La costruzione è formata da un muro di fondo a grossi blocchi squadrati in arenaria. Un’architettura simile allo stoà dell’Anphiareion della città greca di Oropos, dove peraltro era una fonte con proprietà terapeutiche.
Fino alla metà del xii secolo non è attestato nessun castello. Tuttavia, il castrum Mons Rainaldi dovette essere organizzato per lo meno entro il 1192, quando compare tra i censuari del monastero farfense di Santa Vittoria. Sappiamo che Monte Rinaldo venne assoggettato da Fermo piuttosto tardi, ma non oltre il 1355, quando compare in una lista di castra che dovevano prestare il giuramento alla città. Quest’ultima lo controllava tramite un vicario del podestà fermano. Il funzionario, che peraltro poteva eleggere un proprio sostituto, restava in carica un anno.
Nel 1416 sappiamo che Monte Rinaldo tornò tra i possessi dei Fermani, tolto qualche anno prima loro dai Malatesta, allora in guerra con il signore di Fermo Ludovico Migliorati. Nel 1507, gli Ascolani,  nemici dei Fermani, assalirono Monte Rinaldo che, però, riuscì a respingere i nemici.